Piano Transizione 5.0
Piano Transizione 5.0
Ultimo aggiornamento: settembre 2024
Lo scorso 26 febbraio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge PNRR, “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, che introduce il nuovo Piano Transizione 5.0.
Il 24 luglio e il 6 agosto sono stati pubblicati rispettivamente il decreto interministeriale contenente le modalità attuative e il decreto direttoriale che determina l’apertura dello strumento telematico per la prenotazione del credito d’imposta.
Il Piano Transizione 5.0 ha una dotazione complessiva di 6,3 miliardi di euro ed è fortemente orientato alla transizione ecologica e all’efficienza energetica.
Il Piano si rivolge alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive in Italia, nell’ambito di progetti di innovazione finalizzati alla riduzione dei consumi energetici. Sono escluse dai finanziamenti le imprese in difficoltà finanziaria o colpite da sanzioni interdittive, in regola con le norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.
La Circolare Operativa
La Circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy contiene tutte le informazioni operative e pratiche per l’accesso e la determinazione degli output derivanti dai progetti di innovazione finanziati attraverso il Piano Transizione 5.0.
La Circolare è disponibile in download sul sito del Ministero. Di seguito abbiamo realizzato una presentazione di sintesi dei tre capitoli dedicati rispettivamente ai criteri per la determinazione dei risparmi energetici, alle strutture operative e ai processi interessati e agli esempi di calcolo del credito d’imposta spettante.
Come accedere all’agevolazione
La procedura di accesso è subordinata alla presentazione di una certificazione ex ante – che attesta la riduzione di consumi energetici che può essere conseguita attraverso gli investimenti progettati – e una certificazione ex post, che dimostra l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformitàò alla certificazione ex ante.
Chi può rilasciare la certificazione
- Gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339
- Le Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352
- Gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”
Le fasi della procedura
- Le imprese devono inviare una comunicazione preventiva – corredata dalla certificazione ex ante – attraverso la piattaforma Transizione 5.0 diposnibile nell’area clienti del sito internet del GSE. Le comunicazioni vengono valutate e gestite secondo l’ordine cronologico di invio
- Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato l’impresa trasmette una comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo di acconto, in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione dei beni
- A seguito del completamento del progetto l’impresa trasmette una comunicazione di completamento, corredata dalla certificazione ex post, contenente le informazioni necessarie a individuare il progetto di innovazione completato
Condizioni di accesso agli incentivi
Sono richieste tre condizioni principali:
- L’investimento in almeno uno dei beni strumentali – materiali e immateriali – previsti negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0 (disponibili al fondo della pagina). I beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura
- I beni devono essere parte di un progetto di innovazione finalizzato alla riduzione dei consumi energetici
- La riduzione dei consumi deve essere di almeno il 3% dei consumi della struttura produttiva localizzata in Italia, oppure di almeno il 5% dei consumi dei processi interessati dall’investimento
È importante sottolineare che l’allegato B è stato ampliato rispetto al piano Transizione 4.0. Sono infatti previsti incentivi per quanto riguarda software, sistemi, piattaforme o applicazioni:
- Per il monitoraggio continuo o la visualizzazione dei consumi energetici
- Per la raccolta e l’elaborazione dei dati provenienti dalla sensoristica
Incentivi 4.0 VS 5.0
Il Piano Transizione 5.0 specifica che gli investimenti in beni 4.0 rientrano nel nuovo piano se abilitano l’efficienza energetica. Rimangono invece parte del precedente piano se non hanno un effetto sui consumi energetici o se l’effetto è inferiore alle soglie previste.
Aliquote
Il programma prevede nove aliquote ripartite come segue:
Riduzione dei consumi tra il 3% e il 6%*
- 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 15% per investimenti superiori ai 2,5 milioni di euro e inferiori ai 10 milioni di euro
- 5% per investimenti superiori ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili, pari a 50 milioni di euro all’anno per singola impresa
Riduzione dei consumi superiore al 6%*
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% per investimenti superiori ai 2,5 milioni di euro e inferiori ai 10 milioni di euro
- 10% per investimenti superiori ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili, pari a 50 milioni di euro all’anno per singola impresa
Riduzione dei consumi superiore al 10%*
- 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 25% per investimenti superiori ai 2,5 milioni di euro e inferiori ai 10 milioni di euro
- 15% per investimenti superiori ai 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili, pari a 50 milioni di euro all’anno per singola impresa
* Il dato si riferisce ai consumi della struttura produttiva situata sul territorio nazionale. Nel caso i parametri si riferiscano ai consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, i valori corrispondenti sono pari rispettivamente al 5%, 10% e 15%.
Modalità di calcolo del risparmio energetico
Le indicazioni contenute nel Piano Transizione 5.0 indicano le seguenti modalità per calcolare la riduzione dei consumi:
- Riproporzionare i conteggi su base annuale
- Fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si avviano gli investimenti
- Il risparmio sui consumi deve essere “al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico”
Per quanto riguarda le imprese di nuova costituzione, il risparmio energetico conseguito deve essere calcolato “rispetto ai consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale, individuato secondo i criteri definiti nel decreto di cui al comma 17″. Vengono quindi messi a disposizione dei numeri medi di riferimento per i diversi scenari sulla base dei quali calcolare il risparmio energetico derivante dall’investimento.
Incentivi per autoproduzione e autoconsumo
Il piano 5.0 prevede una linea specifica dedicata ai sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia. Gli investimenti devono essere parte di un progetto di innovazione che prevede l’acquisto di beni strumentali.
Il credito di imposta riguarda le fonti di energie rinnovabili a eccezione delle biomasse e comprende gli impianti di stoccaggio. Gli incentivi sui pannelli fotovoltaici sono limitati agli impianti basati su pannelli prodotti all’interno dell’Unione Europea con efficienza pari o superiore al 21,5%.
Sono previste due maggiorazioni:
- +120% per moduli fotovoltaici made in UE con un’efficienza delle celle pari almeno al 23,5%
- +140% per moduli fotovoltaici made in UE composti da celle bifacciali a eterogiunzione di silicio o tandem, con efficienza di cella pari almeno al 24%
Le maggiorazioni non si limitano al costo di acquisto dei moduli ma sono estese al costo dell’intero impianto.
Incentivi per la formazione
Per quanto riguarda la formazione del personale, sono ammesse spese finalizzate all’acquisizione o consolidamento di competenze rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. È previsto un limite del 10% degli investimenti effettuati in beni strumentali e fino a un massimo di 300.000 euro.
La documentazione richiesta
Le aziende che vogliono usufruire degli incentivi devono produrre la seguente documentazione:
- Certificazione ex ante
- Comunicazione ex ante al GSE (Gestore dei Servizi Energetici)
- Comunicazioni di aggiornamento sull’avanzamento degli investimenti
- Certificazione ex post
- Comunicazione ex post al GSE
- Attestazione dell’avvenuta interconnessione
- Documentazione di congruità e pertinenza delle spese sostenute
- Certificazione contabile – da parte del revisore dei conti – che attesti l’effettivo sostenimento delle spese e la loro corrispondenza alla documentazione contabile fornita dall’impresa
Le imprese che non sono obbligate per legge alla revisione legale dei conti possono aggiungere 5.000 euro al credito di imposta per compensare l’impatto della spesa. Per le PMI è inoltre possibile aggiungere al credito di imposta anche le spese sostenute per la certificazione fino a un massimo di 10.000 euro.
La certificazione ex ante deve attestare la riduzione dei consumi energetici che possono essere ottenuti attraverso gli investimenti nei beni strumentali. La certificazione ex post deve invece attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti.
Come ottenere gli incentivi
La modalità di fruizione è il classico modello F24 presentato in digitale all’Agenzia delle Entrate. Il termine ultimo per ottenere gli incentivi è il 31 dicembre 2025.
Sul fronte del monitoraggio e del controllo, il Gestore dei Servizi Energetici ha il compito il compito di verificare la completezza della documentazione e trasmettere al Ministero sia l’elenco delle imprese che hanno chiesto in modo corretto di usufruire dell’agevolazione sia l’importo del credito.
Le aziende “vincitrici” hanno l’obbligo di inviare al GSE comunicazioni periodiche sull’avanzamento dell’investimento. Sulla base delle comunicazioni viene determinato l’importo del credito di imposta utilizzabile. A conclusione dell’investimento, l’azienda deve inviare al GSE la comunicazione di completamento dell’investimento con annessa certificazione ex post.
Il GSE trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie e l’ammontare del credito di imposta che può essere utilizzato in compensazione. Dopo cinque giorni dalla trasmissione dei dati da parte del GSE all’Agenzia delle Entrate, le aziende possono presentare – entro il 31 dicembre 2025 – il modello F24 per la fruizione del credito.
Cessione dei beni
È importante ricordare che, come ribadito dal decreto, “se i beni agevolati sono ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione anche se appartenenti allo stesso soggetto, nonché in caso di mancato esercizio dell’opzione per il riscatto nelle ipotesi di beni acquisiti in locazione finanziaria, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di completamento degli investimenti, il credito d’imposta è corrispondentemente ridotto escludendo dall’originaria base di calcolo il relativo costo”.
Allegato A
Beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti
- Macchine utensili per asportazione
- Macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici
- Macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali o delle materie prime
- Macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali
- Macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura
- Macchine per il confezionamento e l’imballaggio
- Macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico)
- Robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot
- Macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti e/o la funzionalizzazione delle superfici
- Macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale
- Macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico/scarico, movimentazione, pesatura e/o il sorting automatico dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici)
- Magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica
Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
- Sistemi di misura a coordinate e no (a contatto, non a contatto, multi-sensore o basati su tomografia computerizzata tridimensionale) e relativa strumentazione per la verifica dei requisiti micro e macro geometrici di prodotto per qualunque livello di scala dimensionale (dalla larga scala alla scala micro-metrica o nano-metrica) al fine di assicurare e tracciare la qualità del prodotto e che consentono di qualificare i processi di produzione in maniera documentabile e connessa al sistema informativo di fabbrica
- Altri sistemi di monitoraggio in-process per assicurare e tracciare la qualità del prodotto e/o del processo produttivo e che consentono di qualificare i processi di produzione in maniera documentabile e connessa al sistema informativo di fabbrica
- Sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine di prova materiali, macchine per il collaudo dei prodotti realizzati, sistemi per prove/collaudi non distruttivi, tomografia) in grado di verificare le caratteristiche dei materiali in ingresso o in uscita al processo e che vanno a costituire il prodotto risultante a livello macro (es. caratteristiche meccaniche) o micro (ad esempio porosità, inclusioni) e di generare opportuni report di collaudo da inserire nel sistema informativo aziendale
- Dispositivi intelligenti per il test delle polveri metalliche e sistemi di monitoraggio in continuo che consentono di qualificare i processi di produzione mediante tecnologie additive
- Sistemi intelligenti e connessi di marcatura e tracciabilità dei lotti produttivi e/o dei singoli prodotti (ad esempio RFID – Radio Frequency Identification)
- Sistemi di monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine (ad esempio forze, coppia e potenza di lavorazione; usura tridimensionale degli utensili a bordo macchina; stato di componenti o sotto-insiemi delle macchine) e dei sistemi di produzione interfacciati con i sistemi informativi di fabbrica e/o con soluzioni cloud
- Strumenti e dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, con collegamento con il codice e la matricola del prodotto stesso in modo da consentire ai manutentori di monitorare la costanza delle prestazioni dei prodotti nel tempo e di agire sul processo di progettazione dei futuri prodotti in maniera sinergica, consentendo il richiamo di prodotti difettosi o dannosi
- Componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni
- Filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o fermare le attività’ di macchine e impianti
Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
- Banchi e postazioni di lavoro dotati di soluzioni ergonomiche in grado di adattarli in maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori (ad esempio caratteristiche biometriche, età, presenza di disabilità)
- Sistemi per il sollevamento/traslazione di parti pesanti o oggetti esposti ad alte temperature in grado di agevolare in maniera intelligente/robotizzata/interattiva il compito dell’operatore
- Dispositivi wearable, apparecchiature di comunicazione tra operatore/operatori e sistema produttivo, dispositivi di realtà aumentata e virtual reality
- Interfacce uomo-macchina (HMI) intelligenti che coadiuvano l’operatore a fini di sicurezza ed efficienza delle operazioni di lavorazione, manutenzione, logistica
Allegato B
Beni immateriali (software, sistemi e /system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione, definizione/qualificazione delle prestazioni e produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni, in grado di permettere la progettazione, la modellazione 3D, la simulazione, la sperimentazione, la prototipazione e la verifica simultanea del processo produttivo, del prodotto e delle sue caratteristiche (funzionali e di impatto ambientale) e/o l’archiviazione digitale e integrata nel sistema informativo aziendale delle informazioni relative al ciclo di vita del prodotto (sistemi EDM, PDM, PLM, Big Data Analytics)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione e la ri-progettazione dei sistemi produttivi che tengano conto dei flussi dei materiali e delle informazioni
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della produzione con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione (quali ad esempio sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/fieldbus, sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per il monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine e dei sistemi di produzione interfacciati con i sistemi informativi di fabbrica e/o con soluzioni cloud
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni di realtà virtuale per lo studio realistico di componenti e operazioni (ad esempio di assemblaggio), sia in contesti immersivi o solo visuali
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni di reverse modeling and engineering per la ricostruzione virtuale di contesti reali
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni in grado di comunicare e condividere dati e informazioni sia tra loro che con l’ambiente e gli attori circostanti (Industrial Internet of Things) grazie ad una rete di sensori intelligenti interconnessi
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per il dispatching delle attività e l’instradamento dei prodotti nei sistemi produttivi
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della qualità a livello di sistema produttivo e dei relativi processi
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’accesso a un insieme virtualizzato, condiviso e configurabile di risorse a supporto di processi produttivi e di gestione della produzione e/o della supply chain (cloud computing)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per industrial analytics dedicati al trattamento ed all’elaborazione dei big data provenienti dalla sensoristica IoT applicata in ambito industriale (Data Analytics & Visualization, Simulation e Forecasting)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni di artificial intelligence & machine learning che consentono alle macchine di mostrare un’abilità e/o attività intelligente in campi specifici a garanzia della qualità del processo produttivo e del funzionamento affidabile del macchinario e/o dell’impianto
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la produzione automatizzata e intelligente, caratterizzata da elevata capacità cognitiva, interazione e adattamento al contesto, autoapprendimento e riconfigurabilità (cybersystem)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’utilizzo lungo le linee produttive di robot, robot collaborativi e macchine intelligenti per la sicurezza e la salute dei lavoratori, la qualità dei prodotti finali e la manutenzione predittiva
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della realtà aumentata tramite wearable device
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per dispositivi e nuove interfacce tra uomo e macchina che consentano l’acquisizione, la veicolazione e l’elaborazione di informazioni in formato vocale, visuale e tattile
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscano meccanismi di efficienza energetica e di decentralizzazione in cui la produzione e/o lo stoccaggio di energia possono essere anche demandate (almeno parzialmente) alla fabbrica
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi, danni e accessi non autorizzati (cybersecurity)
- Software, sistemi, piattaforme e applicazioni di virtual industrialization che, simulando virtualmente il nuovo ambiente e caricando le informazioni sui sistemi cyberfisici al termine di tutte le verifiche, consentono di evitare ore di test e di fermi macchina lungo le linee produttive reali
- Sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- Software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata
- Software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intrafabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field)