La fabbrica tra realtà e virtuale – Intervista a Guido Colombo
04/03/2020
Dal 12 al 14 febbraio, IAMCP ha partecipato ad A&T – Automation & Testing di Torino con “La fabbrica tra realtà e virtuale”, un workshop dedicato alla presentazione di casi reali di progetti sviluppati in ambito Industria 4.0 e al quale hanno preso parte Paolo Chiabert del Politecnico di Torino, Luigi Patrono dell’Università del Salento, Barbara Giardina e Federico Scarsi di Cluster Reply, Giovanna Lisa Capella di SCAI Group e Guido Colombo di Orchestra.
Abbiamo chiesto al socio Guido Colombo, di raccontarci in breve l’esperienza di IAMCP ad A&T e di descriverci gli scenari futuri delle aziende impegnate a sviluppare il modello di Industria 4.0.
“In qualità di sponsor dell’evento, insieme a Co.M.Media, sono stato molto soddisfatto della qualità degli interventi e della presenza di un pubblico numeroso e molto interessato. Abbiamo coniugato le voci dell’accademia con quelle di importanti system integrator. I primi ci hanno illustrato gli scenari e le linee sulle quali si muove la ricerca scientifica; i secondi ci hanno portato concreti casi di successo, mostrandoci ancora una volta l’ampiezza e la varietà delle applicazioni industriali del paradigma Industria 4.0. Vi invito pertanto a seguire i vari contributi, accedendo alla playlist dell’evento.”
Vai alla Playlist
Quali scenari futuri intravede per le aziende impegnate a sviluppare il modello di Industria 4.0?
“Gli scenari, a mio avviso, sono molto promettenti. Da un lato, crescono le esigenze di digitalizzazione delle imprese, in particolare piccole e medie. Le aziende non digitalizzate sono ancora molte e hanno necessità molto variegate, alle quali sono chiamati a rispondere fornitori in grado di aiutarle a focalizzare e a comprendere tali esigenze con soluzioni scalabili sia dal punto di vista dell’implementazione che dei costi. Dall’altro, la nostra esperienza ci mostra che le aziende che approcciano il paradigma Industria 4.0, dopo averne testato i vantaggi, difficilmente poi lo abbandonano. La connessione delle macchine e la possibilità di disporre dei dati provenienti dai processi di lavorazione offrono molteplici opportunità per una piccola e media impresa, ampliando progressivamente i confini della digitalizzazione.
Inoltre, la nostra recente esperienza ci ha confermato la bontà del nostro approccio tecnologico e del nostro continuo lavoro di ricerca. Con una delle nostre soluzioni, infatti, siamo stati in grado di collegare anche le macchine non basate sullo standard OPC UA, un’esperienza che per noi è quasi all’ordine del giorno in Italia, dove il parco macchine di un’azienda è di norma costituito sia da impianti di nuova generazione “ready for Industry 4.0” sia da vecchie macchine elettromeccaniche.”